La Storia Infinita dei Nomi Autoctoni

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Grecomusc', Irpinia Bianco Igt, 
Cantine Lonardo.

La strana storia di questo vino e del suo vitigno inizia dal nome. Un nome attribuito all'uva in questione dagli avi di quelle terre. Una via di mezzo tra il sentito dire e l'adattamento dialettale di caratteristiche morfologiche. Bella ed esaustiva la spiegazione del produttore nel proprio sito internet. Ecco un sunto: "Uva bianca autoctona nota in passato in Irpinia con il nome di “Grecomusc’” ma iscritta dal 2009 nell’elenco dei vitigni autoctoni italiani con il nome di “Rovello” o “Rovello Bianco”. Il nome coniato dai vignaioli locali è legato al più famoso vitigno “Greco”, anche se con esso non ha alcun legame di parentela. È stato semplicemente usato a lungo come uva da taglio per il Greco. Il Rovello Bianco ha il grappolo grande ma spargolo e il chicco possiede la singolare caratteristica che la buccia cresce a dismisura rispetto alla polpa interna e genera così l'inconfondibile aspetto di uva moscia, "Grecomusc’" appunto. Ciò genera un rapporto solido/liquido a sfavore di quest’ultimo, e genera condizioni di vinificazioni con una scarsa resa in liquido". Insomma una storia di nome e di fatto. Una delle curiosità davvero interessanti che sgorgano da quella fonte infinita di tipologie autoctone di uve italiche. Che patrimonio di conoscenza e che variabilità produttiva!